Movies & Co. 4 School

Questo blog è stato creato per raccogliere, analizzare, confrontare, dibattere, selezionare, offrire, commentare...film e, in genere, audiovisivi utili per la didattica, sia dal punto di vista del docente, sia da quello dello studente.

giovedì, settembre 21, 2006

LINK: CINEMEDIOEVO

Saltellando allegramente in giro per la rete mi sono imbattuta in questo sito abbastanza comodo e piacevole. Si tratta di:
http://www.cinemedioevo.net/
un sito che raccoglie moltissimi film riguardanti, appunto, diversi ambiti e periodi del Medioevo, epoca a cui sono particolarmente interessata . La ricerca all’interno del sito può essere fatta sia per cronologia, sia per paese di provenienza dei film , sia per, ovviamente, il titolo. All’interno sono presenti schede dei film , recensioni raccolte tra i più importanti critici cinematografici, discussioni sulla veridicità storica, link ad altri siti, ed anche una curiosa sezione sui film “vampireschi”. Il sito, infine, si presenta abbastanza aggiornato.

giovedì, settembre 14, 2006

FULL MONTY

Tom Wilkinson è tra i protagonisti del film che ho consigliato nell’ultimo post e, parimenti, è tra gli attori del cast di “Full monty”, l’opera che mi accingo ad analizzare. Potrebbe stupire la proposta di un film del genere in un blog di cinema per le scuole, ma diciamo che questo lavoro si inserisce nello stesso filone in cui comprendere anche “Grazie, signora Thatcher!”, consigliato in precedenza. Inoltre, il piccolo film inglese di Peter Cattaneo è conosciuto soprattutto per il successo (inaspettato e insperato) ottenuto e per il clamore suscitato, considerata la trama che vede sei metalmeccanici di Sheffield, rimasti senza lavoro a causa della crisi in cui è precipitata l’industria siderurgica, inventarsi una nuova vita (ma, ahimè, con lo stesso fisico...) come stripper, per soldi, certo, ma anche per ritrovare la fiducia in loro stessi, per la voglia di lottare, per non sentirsi inutili a se stessi e alle loro famiglie. Il film è innanzitutto uno spaccato della vita operaia dopo la meccanizzazione delle industrie, della disoccupazione e delle sue conseguenze sulla società e sulla cultura di un popolo, dei cambiamenti di rapporti tra le generazioni e all’interno delle famiglie in seguito alla crisi. “Full monty” è perciò un film sociologico che l’humor costante permette di mantenere su un livello di godibilità tale che lo tiene lontano dalla stucchevolezza e dal didascalico. Certo, alcune scene vanno motivate e spiegate. Perchè mostrare le prove ridicole ed estenuanti ai quali si sottopongono i 6 anti-eroi? Ma per far vedere la dedizione che gli operai mettono nel loro lavoro, qualunque esso sia, e per far intravedere la convinzione che li anima nel momento in cui essi comprendono che quel lavoro ridarà loro fiducia in se stessi e speranza. Ecco allora che anche il confronto (all’inizio fallimentare) con i boys spogliarellisti di professione assume un senso, come lotta della vita reale, dura ma densa, contro la finzione dell’apparenza che tv e intrattenimenti vari vorrebbero propinarci.
Infine, siete preoccupati che le vostre studentesse ridacchino e facciano tanto d’occhi tutto il tempo? Non preoccupatevi, i sei protagonisti sono assolutamente fuori da ogni tentazione e il film non mostra assolutamente nulla (il “full monty” del titolo c’è ma non si vede...).

lunedì, settembre 11, 2006

11 SETTEMBRE 2001 - 11 SETTEMBRE 2006

WTC Ribbon Oggi 11 settembre, primo giorno di scuola in molte regioni italiane, è anche giorno della memoria per gli Stati Uniti e per il mondo intero, vittima delle conseguenze di quell’atto scellerato. La tv ricorda questa sera la data fatidica di 5 anni fa con una serie di film e documentari che sono stati prodotti, prevalentemente in America, dopo il periodo di stasi dovuta allo stupore che colpì l’intero popolo americano, ed il mondo del cinema con esso: il pudore di fronte alle vittime, infatti, rese per molto tempo tabù l’argomento.
Per esempio, Raidue, alle 23.20, propone "11 Settembre 2001", un film miscellaneo, all'interno del quale diversi registi mostrano la loro visione di quel giorno fatale, costruendo alcuni cortometraggi di 11 minuti, 9 secondi e 1 fotogramma ciascuno, mentre Canale 5, allo stesso orario, prevede “Matrix speciale – Le verità contrapposte", un approfondimento giornalistico sulla catastrofe delle Torri e le sue conseguenze. A seguire, sempre su Canale 5, verrà trasmesso "The guys", un film di Jim Simpson, con Sigurney Weaver ed Anthony LaPaglia, in cui si immagina che una giornalista aiuti il capo dei pompieri a scrivere l'elogio funebre per i suoi uomini caduti e che ella venga perciò travolta dal vortice di emozioni che l'evento ha potuto suscitare.WTC Candle

mercoledì, settembre 06, 2006

LA RAGAZZA CON L'ORECCHINO DI PERLA

L’accenno che ho appena fatto alla Mostra del cinema di Venezia mi riporta con il pensiero ad un film che amo molto, “La ragazza con l’orecchino di perla”, poiché la protagonista è la giovanissima Scarlett Johansson, bersaglio principale dei flash fotografici a Venezia in quanto star di “Black Dahlia” di Brian de Palma, insieme con il fidanzato Josh Arnett.
Il film che invece vi consiglio oggi (in inglese “Girl with a pearl earring”) è quello che ha lanciato la giovane attrice nello star-system, dopo la buona prova di “Lost in translation”. Il film è del 2003, una produzione inglese e lussemburghese, per la regia di Peter Webber, della durata di 95 minuti. La trama è ripresa, con qualche variazione dall’omonimo e ormai celebre romanzo di Tracy Chevalier (Guanda Editore, buona lettura che vi consiglio) e narra l’esperienza della giovane Griet come serva in casa di Johannes Vermeer, il pittore più famoso della Delft del XVII secolo. La ragazza si ritroverà elettivamente affine all’uomo (interpretato da un intenso e misuratissimo Colin Firth, che riesce a tradire le emozioni del pittore dietro uno sguardo severissimo), tanto da diventare la modella di uno dei più famosi (e, all’epoca, scandalosi) lavori del pittore.
Consiglio il film per molteplici motivi: è un ottimo film per i docenti di arte, innanzitutto perché tratta una “tranche de vie”, psicologica più che storica, di uno dei massimi esponenti della pittura fiamminga della seconda metà del XVII secolo, un artista che certamente non ha avuto la vita avventurosa di Caravaggio, e poi perché presenta una splendida fotografia, che fa sì che ogni scena ed ogni inquadratura si presentino come quadri fiamminghi, come dei tableaux vivant che ci immergono totalmente nello spirito e nell’arte del tempo, presentando quindi un ottimo esempio di tecnica cinematografica (da qui, tre Oscar per art director, costumi e fotografia). Il film, poi, mostra la situazione olandese nel ‘600, in una nazione religiosamente tollerante paragonata al resto d’Europa, ma che presentava comunque forti tensioni interne e con la confinante regione del Belgio. Vediamo così come la città fosse in realtà divisa in due zone, due quartieri con propri negozi, proprie piazze e proprie chiese e come potesse vivere una ragazza protestante costretta da una drammatica vicenda familiare e dall’indigenza a vivere in una famiglia cattolica. Esemplificative sono le raccomandazioni che la madre di Griet le fa prima che ella si trasferisca nella casa del padrone e il timore che la ragazza prova nei confronti del nuovo ambiente, quasi che la vicinanza con i cattolici possa inquinarla. Ecco che, perciò, il film può facilmente essere presentato da un docente di lettere che voglia rappresentare agli occhi dei suoi ragazzi la situazione quotidiana in un periodo di tensioni religiose come il ‘600. Un insegnante di arte o di educazione tecnica sarà interessato invece alla strumentazione usata, nel libro e nel film, da Vermeer per carpire la luce e i rapporti tra gli oggetti che compongono i suoi lavori. Le due opere, infatti, propongono l’ipotesi che egli conoscesse l’uso della camera ottica per aiutarsi nella composizione dei quadri.
Alcuni elementi rendono un po’ difficile la visione scolastica del film, come ad esempio l’atmosfera barocca, piena di sguardi complici e silenzi carichi di emozioni, che producono perciò un’opera fatta per essere guardata in silenzio; la scena della disperazione muta di Griet, che corre alla locanda dal suo fidanzato; le continue battaglie verbali e non tra la serva e la figlia maggiore di Vermeer.
È interessante notare, tra l’altro, che il libro della Chevalier presenta un capitolo finale, ambientato anni dopo la vicenda, che narra che cosa è successo in seguito ai personaggi della storia.
Altro libro consigliato sull’argomento è “Il maestro di Delft” di Anthony Bailey (Rizzoli).
Il sito ufficiale è:
www.girlwithapearlearringmovie.com/
mentre il sito italiano è:
www.mikado.it/laragazzaconlorecchinodiperla/

martedì, settembre 05, 2006

INFO: Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia


Come è naturalmente noto, è in corso in questi giorni, e precisamente dal 30 agosto al 9 settembre 2006, la 63a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Parlare di un tale tipo di manifestazione sembra naturale su un blog come questo, che si occupa di cinema. Tuttavia la particolare sfumatura didattica che contraddistingue “Schoolmovies” non mi permette di essere esaustiva riguardo la Mostra: infatti, i film che vengono presentati sono quasi tutti in anteprima, perciò per una seria recensione delle opere proposte, da un punto di vista scolastico, sarebbe stata necessaria una visita a Venezia, che non ho potuto (almeno per quest’anno) effettuare. Perciò vi fornisco di alcuni siti internet dai quali potete monitorare di persona l’andamento della Mostra, in attesa che i film escano nelle sale.
Il sito ufficiale è:
www.labiennale.org
sul quale potete avere le notizie certe su organizzazione e film. In particolare, potete scaricare il programma della Mostra, gli orari delle proiezioni, regole ed informazioni per assistere ai film e, attraverso diversi links, le indicazioni per raggiungere Venezia e il Lido.
Vi consiglio però anche l’indirizzo:
www.sorrisi.com
cioè il sito di “Tv Sorrisi&Canzoni”, rivista che segue da anni con serietà e cognizione la rassegna cinematografica.