11 SETTEMBRE 2001 - 11 SETTEMBRE 2006

Per esempio, Raidue, alle 23.20, propone "11 Settembre 2001", un film miscellaneo, all'interno del quale diversi registi mostrano la loro visione di quel giorno fatale, costruendo alcuni cortometraggi di 11 minuti, 9 secondi e 1 fotogramma ciascuno, mentre Canale 5, allo stesso orario, prevede “Matrix speciale – Le verità contrapposte", un approfondimento giornalistico sulla catastrofe delle Torri e le sue conseguenze. A seguire, sempre su Canale 5, verrà trasmesso "The guys", un film di Jim Simpson, con Sigurney Weaver ed Anthony LaPaglia, in cui si immagina che una giornalista aiuti il capo dei pompieri a scrivere l'elogio funebre per i suoi uomini caduti e che ella venga perciò travolta dal vortice di emozioni che l'evento ha potuto suscitare.

5 Comments:
At 6:16 PM,
Dede Carli said…
Ciao,
tu cosa ne pensi di tutto questo gran parlare che se ne fa? Di questo mare di trasmissioni, pressoché tutte uguali, che propongono l'argomento?
At 2:37 PM,
La profe said…
Beh, la questione è delicata, come tutti i dibattiti che coinvolgono la memoria. Io credo che sia sacrosanto ricordare date di questo genere, come anche tanti altri avvenimenti che hanno colpito la nostra società/civiltà/cultura (chiamatela come volete) nella nostra e nelle epoche passate. La memoria è ciò che ci tiene legati, nel bene, alla nostra terra e alla nostra identità, prima ancora che di italiani, americani, francesi, marocchini...oppure cattolici, musulmani, protestanti...di ESSERI UMANI. Si ricordano purtroppo tante cosa brutte, ma con la funzione di memento, con l’auspicio che le nuove generazioni avvertano ancora con potenza ciò che l’uomo può fare, nel bene e nel male, ma soprattutto, ahimè, nel male.
Quindi il dovere della memoria per me è innegabile.
Si può discutere sulle modalità. Un esempio è che gli approfondimenti giornalistici di questi giorni sono stati mandati in onda in seconda serata...quasi 3000 morti non fanno più tanta notizia in questi giorni. E, come dicevi tu, le trasmissioni si somigliano un po’ tutte, ma del resto questo è un male comune della televisione odierna. Basta guardare il pre-serale di Raiuno e quello di Canale 5, o gli innumerevoli e onnipresenti reality-show, o ancora le trasmissioni che trattano di storia e sembrano andare oggi tanto di moda.
Certo, dovere di ogni insegnante, se decide di proporre una trasmissione di questo genere in classe, è quello della selezione, anche perché un evento come quello dell’11 settembre viene colpito da un altro problema: la strumentalizzazione politica. Si entra perciò in un campo minato: le conseguenze della caduta delle Torri si sono fatte sentire pesantemente anche in Italia, soprattutto in ambito politico. È facile perciò scivolare e trasmettere ai ragazzi un messaggio guerrafondaio e razzista, come d’altra parte anche un anti-americanismo e anti-sionismo a buon mercato. Per questo io dico agli insegnanti: “Osservate, leggete, confrontate, valutate!”. Questo è l’unico metodo che mi viene in mente, perché oggi, nella nostra società, è ancora possibile farlo.
At 3:14 PM,
Dede Carli said…
Certo, è giusto commemorare, ricordare, ma a me sembra che gli americani, e anche altri tra cui gli italiani che vediamo più da vicino, siano molto bravi a fare commoventi celebrazioni per ogni vittima che questa guerra produce... ma poi? Cosa cambia? Sono passati cinque anni da quell'11 settembre e l'unico risultato ottenuto è che ci sono state migliaia di altre vittime e tutto il mondo occidentale è finito in una morsa di paura per le minacce dei "nemici"! Non ci viene quindi da pensare, a maggior ragione dopo cinque anni, che abbiamo preso la strada sbagliata? Che se andremo avanti così sarà sempre peggio? Vogliamo smetterla di bombardarci a vicenda o aspettiamo che la guerra finisca perché ci saremo ammazzati tutti? Certo, sappiamo che i "potenti" sono mossi da ben altre motivazioni, altro che "lotta al terrorismo", ma quello che ci viene detto dai media, dai telegiornali, purtroppo è manipolato e studiato apposta per darci una visione dei fatti univoca, la loro! Non tutti purtroppo riescono ad avere una visione propria delle cose e a capire che ci stanno prendendo in giro. Quindi penso sia importante che persone come te che hanno a che fare con i giovani li aiutino a vedere i fatti, la storia, da diversi punti di vista, a ragionare criticamente e a non prendere sempre per oro colato tutto quello che quella scatola che ormai tutti abbiamo in casa ci propina!
Grazie.
At 4:49 PM,
La profe said…
Beh, son qua per questo!!! Comunque penso che dovresti stare attento anche tu se hai a che fare con le "giovani menti"...soprattutto i più piccoli fanno fatica a pensare "in grande" e ragionano ancora per estremi, in bianco e nero. Perciò nostro compito di insegnanti è proprio quello di dare strumenti per discernere tra i vari stimoli della realtà.
Mi posso permettere però di dirti che mi sembri un po' troppo pessimista?
Grazie per i tuoi commenti e ricorda: se hai qualche film da suggerire, fai pure!
At 11:36 PM,
Dede Carli said…
Ti dirò... a volte mi verrebbe di esserlo, vedendo il panorama...
Non credo sia questione di pensare "in grande", come dici tu, i giovani (e i bambini ancora di più) sono molto svegli e aperti, quindi se dessimo loro gli stimoli giusti e meno condizionamenti sbagliati, fin da piccoli, sono convinto che i nostri sforzi non andrebbero a vuoto. Secondo me non c'è altra via, sono loro gli uomini di domani, e come saranno e vivranno dipende anche da noi, oggi.
Ti stimo, e ti abbraccio.
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