Movies & Co. 4 School

Questo blog è stato creato per raccogliere, analizzare, confrontare, dibattere, selezionare, offrire, commentare...film e, in genere, audiovisivi utili per la didattica, sia dal punto di vista del docente, sia da quello dello studente.

giovedì, settembre 14, 2006

FULL MONTY

Tom Wilkinson è tra i protagonisti del film che ho consigliato nell’ultimo post e, parimenti, è tra gli attori del cast di “Full monty”, l’opera che mi accingo ad analizzare. Potrebbe stupire la proposta di un film del genere in un blog di cinema per le scuole, ma diciamo che questo lavoro si inserisce nello stesso filone in cui comprendere anche “Grazie, signora Thatcher!”, consigliato in precedenza. Inoltre, il piccolo film inglese di Peter Cattaneo è conosciuto soprattutto per il successo (inaspettato e insperato) ottenuto e per il clamore suscitato, considerata la trama che vede sei metalmeccanici di Sheffield, rimasti senza lavoro a causa della crisi in cui è precipitata l’industria siderurgica, inventarsi una nuova vita (ma, ahimè, con lo stesso fisico...) come stripper, per soldi, certo, ma anche per ritrovare la fiducia in loro stessi, per la voglia di lottare, per non sentirsi inutili a se stessi e alle loro famiglie. Il film è innanzitutto uno spaccato della vita operaia dopo la meccanizzazione delle industrie, della disoccupazione e delle sue conseguenze sulla società e sulla cultura di un popolo, dei cambiamenti di rapporti tra le generazioni e all’interno delle famiglie in seguito alla crisi. “Full monty” è perciò un film sociologico che l’humor costante permette di mantenere su un livello di godibilità tale che lo tiene lontano dalla stucchevolezza e dal didascalico. Certo, alcune scene vanno motivate e spiegate. Perchè mostrare le prove ridicole ed estenuanti ai quali si sottopongono i 6 anti-eroi? Ma per far vedere la dedizione che gli operai mettono nel loro lavoro, qualunque esso sia, e per far intravedere la convinzione che li anima nel momento in cui essi comprendono che quel lavoro ridarà loro fiducia in se stessi e speranza. Ecco allora che anche il confronto (all’inizio fallimentare) con i boys spogliarellisti di professione assume un senso, come lotta della vita reale, dura ma densa, contro la finzione dell’apparenza che tv e intrattenimenti vari vorrebbero propinarci.
Infine, siete preoccupati che le vostre studentesse ridacchino e facciano tanto d’occhi tutto il tempo? Non preoccupatevi, i sei protagonisti sono assolutamente fuori da ogni tentazione e il film non mostra assolutamente nulla (il “full monty” del titolo c’è ma non si vede...).