Movies & Co. 4 School

Questo blog è stato creato per raccogliere, analizzare, confrontare, dibattere, selezionare, offrire, commentare...film e, in genere, audiovisivi utili per la didattica, sia dal punto di vista del docente, sia da quello dello studente.

venerdì, maggio 18, 2007

IL FLAUTO MAGICO

Cari (4) lettori (ma forse siete solo 2...), rimaniamo nell’ambito delle discipline scolastiche meno considerate dai nostri orari quotidiani per suggerire un film che può introdurre piacevolmente i ragazzi nel mondo della musica operistica. Si tratta de “Il flauto magico”, opera del 2005 di un immaginifico Kenneth Branagh, per una volta lontano dall’amato sir William (Shakespeare). O forse no... La storia del film è quella del libretto operistico di Schikaneder su musiche di Mozart, scritto in tedesco e per l’occasione tradotto in inglese da Stephen Fry: la Regina della Notte chiede aiuto al prode Tamino per salvare la figlia Pamina, rapita da Sarastro, che sembra un uomo terribile ma in realtà si rivela un saggio in cerca di pace. Ad aiutare Tamino c’è Papageno, il custode degli uccelli, mosso anch’egli, come il ragazzo, dall’amore. Inutile dire che le musiche sono meravigliose, ma Branagh ci mette del suo realizzando un film veramente degno di essere visto e riscoperto: l’ambientazione si sposta durante la prima guerra mondiale e la luce viene usata con rara maestria, aiutata anche dai colori e dai costumi.
Nonostante la storia non abbia nulla a che fare con Shakespeare, tuttavia la familiarità che il regista intrattiene con lui e la capacità di maneggiarne a piacimento le storie e le sfumature rendono impossibile non pensare al Bardo e a qualcuna delle sue opere quando si guarda questo film, come per esempio “Sogno di una notte di mezza estate” o “Come vi piace”, o a trasposizioni cinematografiche proprio di Branagh: il potente “Amleto” del 1996, con la sua modernità e il suo barocchismo, si completa proprio con “Il flauto magico”, che ne riprende alcuni moduli tecnici, come i piani-sequenza iniziali. L’opera di Branagh, perciò, è completamente differente da quella, certo più fedele, di Ingmar Bergman, ma trasforma sapientemente il capolavoro di Mozart in un’operetta o, anche in un musical. Vi si aggiunga che gli attori, non professionisti ma veri cantanti d’opera, sono all’altezza della situazione e rendono efficacemente le parti loro affidate.
Il film dura due ore e 15’.
E ricordate: “Le stelle stanno a guardare perché l’amore obbedisce ad una legge più alta

2 Comments:

  • At 10:30 AM, Blogger ELENA TAVELLIN said…

    Ricorda: pochi lettori...ma buoni!
    Sempre fedele
    E.T.

     
  • At 2:47 PM, Blogger La profe said…

    Ah, siamo al "semper fidelis" dei marines...beh, lo spirito dei prof in certe scuole è quello!Eheheheh...Grazie 1000 di esserci!

     

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