Movies & Co. 4 School

Questo blog è stato creato per raccogliere, analizzare, confrontare, dibattere, selezionare, offrire, commentare...film e, in genere, audiovisivi utili per la didattica, sia dal punto di vista del docente, sia da quello dello studente.

martedì, febbraio 28, 2006

IL NUOVO MONDO


Nel nostro zigzagare veloce tra le pellicole “didatticamente valide”, arriviamo d’un balzo dagli anni ’60 di Fellini ai giorni nostri, con la proposta di un film attualmente nelle sale, “The new world” di Terrence Malick, il registra che nel 1997 firmò “La sottile linea rossa” (di cui magari un giorno parleremo...). Tra gli interpreti, il nuovo divo hollywoodiano Colin Farrell, la quindicenne e bravissima Q’Orianka Kilcher, Christian Bale (già visto in “Batman-The begin”) e il grande vecchio Christopher Plummer.
In sintesi, la trama è questa: nel 1607 alcune navi inglesi arrivano sulle coste della Virginia. Il capitano John Smith riceve l'incarico di esplorare la regione, ma viene fatto prigioniero dalla tribù Powhatan. La figlia del capo riesce a salvargli la vita e si innamora di lui. Successivamente, però, Smith torna in patria, la principessa viene accolta dalla comunità inglese, si converte al cristianesimo, sposa un colono, da cui ha un figlio, viene poi condotta in Inghilterra, ricevuta a corta dal re Giacomo I, e muore a ventidue anni durante il viaggio di ritorno nel nuovo mondo. Vi ricorda qualcosa? Ebbene sì, la storia appena narrata è proprio quella, realmente accaduta, narrata nel famoso film Disney “Pocahontas”, ma quale differenza con il film di Malick!
Quest’opera è assolutamente da consigliare nel caso stiate trattando, ovviamente, la scoperta dell’America e il successivo incontro/scontro con le popolazioni indigene, ma la consiglio anche ai docenti che stanno trattando la questione del razzismo, dell’intolleranza, del difficile rapporto tra i popoli e le etnie, tra Occidente e “mondi altri”. Inoltre, da un punto di vista tecnico, il film brilla per le caratteristiche tipiche della regia di Malick: la lentezza che si specchia nell’erba modellata dal vento, nei mari e nei fiumi, nelle nuvole di uccelli che spazzano il cielo, la metafora della vita che si spiega nella voce fuori campo che fa da coro greco, poesia, metafisica. Il film risulta obiettivamente troppo lungo, a causa di un certo compiacimento nella scrittura di Malick (che firmato 4 film in 33 anni!), ma un po’ di tranquillità può essere contrapposta alla frenesia della vita contemporanea (e del cinema che la insegue...). La principessa diviene metafora del progresso “sostenibile”: è umana, si inserisce nel sistema per cambiarne le regole senza scontri o strappi, si integra nei nuovi limiti. Gli indiani, mai così veri, diventano metafora della felicità a cui parrebbe destinato l’uomo, ma che non riesce a raggiungere nella rigida società europea, troppo lontana dal paradiso che sta per perdersi.
Importantissimo, quindi, un approfondimento possibile sul tema delle regole, che possono ferire e limitare, ma che si rendono necessarie nel momento dell’incontro di realtà diverse e, per certi versi, incompatibili.Anche in questo caso, comunque, è necessaria la stretta supervisione del docente, che selezioni gli spezzoni migliori, elimini le lungaggini e spieghi i collegamenti.

Qualche precisazione

Blackout Mi sembra giusto aggiungere qualche avvertimento sul film sopra recensito. La pellicola, di indubitabile valore storico, è tuttavia un prodotto da vagliare attentamente prima di proporlo agli studenti. Molte scene sono infatti scabrose ancor oggi (non parliamo dell’azione della censura negli anni ’60...), altre sono di difficile interpretazione, anche a causa della parsimonia di dialoghi che contraddistingue alcune scene. Il protagonista si lascia amaramente sedurre dai festini notturni della Roma dissoluta e partecipa con feroce disillusione, o ancora rimane affascinato dalla bellezza vacua ed inutile di Anita Ekberg (è inutile, per esempio, proporre alla classe la famosa scena della fontana, irrilevante dal punto di vista “storico” e troppo lunga, visti i tempi scolastici). Consiglio invece la visione della scena iniziale con la statua del Cristo portata sopra Roma con un elicottero, attentamente spiegata nelle pieghe del suo simbolismo.

venerdì, febbraio 24, 2006

LA DOLCE VITA


Vorrei iniziare la mia avventura nel blog con la segnalazione di uno dei capolavori del cinema, non solo italiano. Direte: “Che novità!”, ma preferisco andare subito sul sicuro.
Il film in questione è “La dolce vita”, celeberrima opera di Federico Fellini. Il film risale al 1960 e tra gli interpreti è doveroso citare Marcello Mastroianni, Anouk Aimée, Valeria Ciangottini e Anita Ekberg.
Propongo questo film principalmente perché esso si configura come l’affresco impietoso della rinascita italiana nel dopoguerra, una rinascita che sembra nascondere, però, una pesante decadenza morale ed esistenziale, magistralmente impersonata nel tormentato personaggio di Marcello. Si tratta della storia, dell’inquietudine di un giornalista alle prese di una Roma dove attori, fotografi d’assalto e personaggi privi di ogni valore trascinano una vita priva di valori e colma di ipocrisia ed effimere soddisfazioni. Il protagonista, come in un viaggio dantesco nell’inferno metropolitano e notturno, si lascia attirare sempre più in basso, sordo ai richiami dell’innocente Paola, che tenta di salvarlo. Tale opera può essere efficacemente inserita in un percorso didattico che abbia come scopo principale l’analisi del boom economico italiano degli anni ’60 ed è tanto più preziosa in quanto creata proprio nel periodo così impietosamente riprodotto, da parte di un regista che ha subito egli stesso il fascino della Roma decadente descritta, ma ha sempre saputo vederla veramente, nelle sue marce fondamenta, simbolo di una società che troppo in fretta ha raggiunto il benessere e non sa gestirlo. Insomma, questa è un’opera didatticamente da riscoprire, per permettere ai nostri studenti di addentrarsi nella comprensione di un’epoca molto spesso dimenticata (si studia con fervore la seconda guerra mondiale, ma spesso manca il tempo di esaminare il periodo dagli anni ’50 ai giorni nostri, soprattutto per quanto riguarda il panorama italiano).
Vi consiglio, per dati tecnici e per altri spunti interessanti, il sito:
http://www.federicofellini.it/

giovedì, febbraio 23, 2006

Benvenuti

BENVENUTI!!!
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Salve, sono la creatrice del blog su cui vi trovate!

Questo blog ha ancora una forma abbastanza indefinita, ma spero presto di stabilizzarlo, anche grazie ai vostri apporti!
Lo scopo principale del blog è individuare film e audiovisivi in genere (anche in formato infomatico) che possano avere un utilizzo all'interno della scuola. Quando si parla di film a scuola, solitamente a tutti vengono in mente due o tre titoli ("La vita è bella", "La scuola", "Mission",...per fare qualche esempio), visti e conosciuti quasi a memoria dai poveri professori costretti a riguardarli puntualmente almeno due volte all'anno. Quello che mi chiedo è se è possibile trovare nuovi film (partiamo dal cinema per andare oltre!) per stimolare i nostri studenti. Inoltre, è possibile trovare opere che vadano ad integrare discipline solitamente trascurate dal cinema?
Ho gettato l'esca, qualcuno risponderà?