V PER VENDETTA

Il film in questione, “V per Vendetta”, è una megaproduzione americana, tratta dall’omonimo fumetto, con tutti gli effetti speciali del caso, sceneggiata dai fratelli Wachowski, gli stessi creatori della trilogia di “Matrix”. A questo punto molti occhi si stanno rivolgendo verso il cielo, visto non solo il genere di film a cui ci hanno abituati, ma anche la vita privata dei registi. Ebbene, faccio mia una frase del film, che recita testualmente: “Gli scrittori raccontano menzogne per rivelare la verità, i politici raccontano menzogne per coprirla”. In effetti, molte opere di fantasia, fantasy, fantascienza, fantapolitica vengono spesso disprezzate e tacciate di essere favole, salvo poi recuperare come “pezzi di storia del cinema” o addirittura come “cult” i film scollacciati e volgari dell’Italia degli anni ’70.
Ma chi ha detto che a scuola non si possa presentare in maniera gradevole e stuzzicante temi scottanti ed impegnativi? Come si suol dire, il cibo che disgusta non viene digerito...Ed eccoci qui a spezzare una lancia a favore di opere, come quelle dei fratelli Wachowski, ma anche come quelle di Tolkien, C.S.Lewis e molti altri, che vengono puntualmente relegate nell’ambito di cinema/letteratura per ragazzi, senza essere state accuratamente analizzate.
Bene, dopo questa


Ma non per questo consiglio il film. L’opera si presta, infatti, ad appartenere ad un modulo/ciclo sulla libertà (v. anche precedente post su “Il fantasma della libertà”). Brevemente la trama: in un’Inghilterra dominatrice del mondo (anche degli U.S.A....) e dominata a sua volta da un governo tirannico, un giustiziere sorge improvvisamente il 5 novembre, giorno in cui si ricorda (o meglio, si dimentica) il fallito attentato di Guy Fawkes al Parlamento di Londra nel 1605, travestito appunto come il dinamitardo. Il film si dipana perciò come la lotta di V contro il governo tirannico, in generale, ma anche contro coloro che l’hanno torturato e sfigurato, attraverso una vendetta privata. Ma il film parla anche della progressiva presa di coscienza da parte della popolazione delle condizioni in cui è costretta a vivere, e da parte di un ispettore irlandese (popolo da sempre ostile agli inglesi) e di una giovane, Evey (Portman), che rivive attraverso V la perdita di genitori, fratello ed amici ad opera del tiranno.
Si tratta perciò di un film sulla inesausta necessità della libertà, sia di vivere dignitosamente le proprie idee, sia di amare. Alcuni tratti sono,

Alcuni particolari, d’altra parte, rendono il film un po’ difficile da proporre, come il duello finale di V, una concessione al gusto per il truculento e per lo slow-motion che caratterizza i fratelli registi, e soprattutto la verbosità che contraddistingue i discorsi dei personaggi, principalmente di V e del Gran Cancelliere, che può rendere incomprensibile alcuni passaggi importanti della storia.
Credo comunque che il messaggio principale riesca a passare abbastanza chiaramente, perciò torno a consigliarvi questo film e vi lascio con la frase portante: “I popoli non dovrebbero avere paura dei governi, sono i governi a dover avere paura dei popoli”.
Il sito ufficiale del film, in italiano, è:
http://vforvendetta.warnerbros.com/
In italiano:
http://wwws.warnerbros.it/vforvendetta/
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