IL POSTINO
Come far amare la poesia ai nostri scapestrati allievi? Domanda quanto meno amletica... Io non pretendo certo di avere la risposta che agognate, ma posso solamente darvi un piccolo suggerimento cinematografico. Questo suggerimento ha un nome, “Il postino”, ed un volto, quello tenero e sofferente di Massimo Troisi. Il film, del 1994, è stato più volte osannato e portato sugli altari della cinematografia e, soprattutto, della vita reale, in quanto ultima intensissima e commovente testimonianza dell’anima di Troisi, interprete e regista, deceduto poco tempo dopo il completamento dell’opera. Ma veniamo al film nelle sue particolarità. L’opera è tratta dal romanzo “Il postino di Neruda” (“Ardente paciencia”) di Antonio Skarmeta, anche se pesanti modifiche ne mutano il significato, adattandola alla prospettiva italiana di Troisi, ed è ambientata in un non ben identificato paesino del Meridione italiano, “sconvolto” dall’arrivo del poeta Pablo Neruda (Philippe Noiret). Talmente sconvolto, che l’enorme mole di posta che arriva la poeta richiede il lavoro di un postino supplementare, assunto solamente per il periodo di residenza di Neruda. Un giovane del posto, che non ha voglia di fare il pescatore, Mario, viene così a contatto con l’affascinante personalità del poeta, che lo introdurrà nel mondo della parola, che lo aiuterà nel corteggiamento di una bella ragazza locale (è il film che ha lanciato Maria Grazia Cucinotta) e che farà anche da testimone di nozze. Alla fine, però, Mario si dovrà rassegnare, anche se con dolore, al ritorno del poeta in patria.
Perchè questo film dovrebbe aiutarci ad avvicinare i ragazzi alla poesia? Perchè l’opera in questione è un vero e proprio inno alla poesia, svolto non come proclama ma come dimostrazione empirica di ciò che può essere e significare la poesia per una vita, per un uomo, per una comunità, senza proclami, ma semplicemente mostrando e dimostrando i risvolti psicologici e gli stretti legami che la poesia intrattiene con la politica, con l’amore, con la cultura, con la bellezza. La poesia ci permette di vedere veramente queste cose che stanno attorno a noi ogni giorno, ma che noi, traviati da preoccupazioni spesso futili e insignificanti, non sappiamo cogliere. Tutto questo è poesia, che non è solamente parole scritte, a caso o con l’intenzione di fare una rima, su un foglio. Riporto a questo proposito le parole di Lietta Tornabuoni de “La stampa”: “...come a dire che poesia, politica e amore possono essere tutt’uno nella non mutilata passione di vivere; che la poesia può insegnare a parlare e pensare, a riconoscere le emozioni e ad esprimerle, a vedere il mondo e a volerlo cambiare”.
Il film ci permette una visione immediata di questo dato di fatto. Si aggiunga che l’opera è piacevole e divertente e, come si suol dire, “si fa guardare”.
Perchè questo film dovrebbe aiutarci ad avvicinare i ragazzi alla poesia? Perchè l’opera in questione è un vero e proprio inno alla poesia, svolto non come proclama ma come dimostrazione empirica di ciò che può essere e significare la poesia per una vita, per un uomo, per una comunità, senza proclami, ma semplicemente mostrando e dimostrando i risvolti psicologici e gli stretti legami che la poesia intrattiene con la politica, con l’amore, con la cultura, con la bellezza. La poesia ci permette di vedere veramente queste cose che stanno attorno a noi ogni giorno, ma che noi, traviati da preoccupazioni spesso futili e insignificanti, non sappiamo cogliere. Tutto questo è poesia, che non è solamente parole scritte, a caso o con l’intenzione di fare una rima, su un foglio. Riporto a questo proposito le parole di Lietta Tornabuoni de “La stampa”: “...come a dire che poesia, politica e amore possono essere tutt’uno nella non mutilata passione di vivere; che la poesia può insegnare a parlare e pensare, a riconoscere le emozioni e ad esprimerle, a vedere il mondo e a volerlo cambiare”.
Il film ci permette una visione immediata di questo dato di fatto. Si aggiunga che l’opera è piacevole e divertente e, come si suol dire, “si fa guardare”.
1 Comments:
At 3:03 PM,
La profe said…
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