Movies & Co. 4 School

Questo blog è stato creato per raccogliere, analizzare, confrontare, dibattere, selezionare, offrire, commentare...film e, in genere, audiovisivi utili per la didattica, sia dal punto di vista del docente, sia da quello dello studente.

venerdì, giugno 02, 2006

VOLEVO SOLO VIVERE

Torniamo alle faccende serie e vediamo di proporre nuovamente qualche bella opera che aiuti gli insegnanti (per deformazione professionale, specialmente quelli di lettere) nel loro lavoro, per fare in modo che la scuola cammini su un sentiero quanto più possibile lineare ma anche ricco di esperienze ed opportunità per i nostri ragazzi.
Il film che vorrei oggi consigliare si trova in alcuni luoghi ancora nelle sale ed è stato recentemente presentato anche al Festival di Cannes. Si intitola “Volevo solo vivere” e vanta dalla sua due elementi importanti: il regista è Mimmo Calopresti, noto per opere interessanti come “La parola amore esiste” e “Preferisco il rumore del mare” ed anche come attore in “La felicità non costa niente”, mentre il produttore è nientemeno che Steven Spielberg, che da anni si occupa del salvataggio delle testimonianze sulla Shoah grazie alla sua fondazione e al suo impegno cinematografico [ancora una volta devo nominare “Schindler’s List”...questo film non vuol (e non deve) farsi dimenticare!].
Volevo solo vivere” è un film atipico, in quanto costituito da una serie di testimonianze dirette di nove ebrei italiani internati in campi di concentramento/sterminio tedeschi e sopravvissuti in vari modi all’Olocausto, racconti scelti fra quelli filmati e depositati presso la Fondazione Shoah con sede negli U.S.A., centro che raccoglie 52.000 testimonianze di sopravvissuti in 56 Paesi e in 32 lingue. Il film si apre con un filmato d’archivio in cui Mussolini tronfiamente annuncia le leggi razziali, giustificandole con una inverosimile “superiorità razziale”, un filmato che aiuta a ricordare le responsabilità anche italiane nella più grande tragedia dell’irrazionalità umana e della banalità del male. Le testimonianze, inoltre, sono semplicemente intervallate da immagini dei campi di concentramento riprese nel 1945 e sono montate alternativamente secondo le varie tappe dell’orrore che raccontano.
In un’epoca di forti scontri, anche ideologici, come la nostra, in cui riaffiorano antichi e mai sopiti spettri, come ci dimostrano vari episodi (dalle banlieu francesi, ai gruppi neonazisti tedeschi, agli inquietanti casi italiani), è quanto mai opportuno ricordare ai ragazzi come certe ventate di follia non siano così lontane nel tempo e come tutto possa accadere di nuovo, magari non in Europa (in cui comunque abbiamo avuto ancora campi di concentramento non più tardi di 15 anni fa nei Balcani), ma forse nella vicina Africa, nel non così lontano Oriente, nella modernissima ma allo stesso tempo antidiluviana America.
Le vicende scorrono dalle leggi antisemite fino alla liberazione, per passare attraverso l’inferno.
I racconti di “Volevo solo vivere” non sono fiction, inchiodano lo spettatore davanti a storie dolorosamente vissute permettono anche una semplificazione didattica nel momento in cui i tanto decantati (dalla didattica della storia odierna) “testimoni diretti” non sono disponibili per l’insegnante oppure quando questi ultimi testimoni non ci saranno più.
Per finire, un appunto personale: il film è stato distribuito solamente in 5 copie ed ha ottenuto nel primo weekend di uscita 6210 euro...Sono assolutamente sicura che quest’opera avrà più fortuna in formati quali la videocassetta ed il dvd, visto il target a cui si rivolge, ma siamo sicuri che una distribuzione di questo genere sia poi così vantaggiosa per la nostra società?
Il film è in bianco e nero e dura 75 minuti (con due ore di lezione ve la cavate...) Vi fornisco titolo ed autore di un libro-documento molto interessante che potrebbe affiancarsi al documentario illustrato finora:
Bruno Piazza, Perché gli altri dimenticano. Un italiano ad Auschwitz, Feltrinelli, 1995.